PRESEPI NAPOLETANI
La tradizione del presepio a Napoli è molto antica. Già nel 1021 si trovano documenti che parlano di una chiesa di Santa Maria “ad praesepe”.
Ma il presepe napoletano che noi conosciamo e a cui facciamo attualmente riferimento è una rappresentazione della nascita di Gesù ambientata nella Napoli del settecento.
In quell’epoca il presepe napoletano visse la sua stagione d’oro, uscendo dalle chiese, ove era oggetto di devozione religiosa, per entrare nelle dimore dell’aristocrazia. Nobili e ricchi borghesi gareggiarono per allestire impianti scenografici sempre più ricercati. Giuseppe Sanmartino, forse il più grande scultore napoletano del settecento, fu abilissimo a plasmare figure in terracotta e diede inizio ad una vera scuola di artisti del presepio. |
|
La scena si sposta sempre più al di fuori della sacra famiglia e più laicamente si interessa di pastori, di venditori ambulanti ed altri personaggi tipici dell’ambiente partenopeo. |
Ancora oggi nel presepe napoletano sono presenti personaggi che non possono mancare perché ormai hanno un nome e una storia personale: Benino, il pastore dormiente; il vinaio Ciccibacco; il pescatore; i due compari, zi Vicienzo e Zi Pascale; il monaco; la zingara; Stefania con la sua straordinaria leggenda e altri che si sono aggiunti col tempo. |
|||
Be nino, il pastore dormiente |
Chi, guardando un presepio di questi, non sente il vocio delle vie napoletane? Chi non vede in queste statuine movimento e agitazione? Ascoltate un attimo in silenzio e sentirete una voce con chiaro accento napoletano: “Ehi, amico! Vieni anche tu a vedere Gesù!”. |
|
Non stupiamoci se hanno invitato anche Diego Armando Maradona e prima di lui altri personaggi famosi. Purtroppo a pochi giorni dalla redazione del presente articolo un altro grande calciatore, un altro grande uomo ci ha lasciato .... |