11 novembre - SAN MARTINO di Tours

Martino nacque a Sabaria Sicca in Pannonia (odierna Ungheria) in un avamposto dell’Impero Romano nel 316.

Tra i primi santi non martiri proclamati dalla Chiesa cattolica è venerato anche da quella ortodossa. Si celebra l’11 novembre, giorno dei suoi funerali avvenuti nell’odierna Tours. In Italia vi sono oltre 900 chiese a lui dedicate. Molti paesi in Altro Adige e in tutta Italia hanno il nome di questo santo. E’ uno dei fondatori del monachesimo in occidente. E’ stato proclamato patrono del volontariato dalla Conferenza Episcopale Italiana del 2021

Il padre, Tribuno Militare, gli diede il nome di Martino in onore di Marte, il dio della guerra. Ancora bambino si trasferì coi genitori a Pavia dove suo padre aveva ricevuto un podere in quanto ormai veterano. Nel 331 un editto imperiale obbligò tutti i figli di veterani ad arruolarsi nell'Esercito Romano. Fu reclutato nelle Scholae imperiali, corpo scelto di 5.000 unità perfettamente equipaggiate: disponeva quindi di un cavallo e di uno schiavo. Fu inviato in Gallia presso la città di Amiens e lì passò la maggior parte della sua vita di soldato. Faceva parte, all'interno della Guardia Imperiale, di truppe non combattenti che garantivano l'Ordine Pubblico, la protezione della posta imperiale, il trasferimento dei prigionieri o la sicurezza di personaggi importanti.

In qualità di circitor, il suo compito era la ronda di notte e l'ispezione dei posti di guardia, nonché la sorveglianza notturna delle guarnigioni. Durante una di queste ronde avvenne l'episodio che gli cambiò la vita (e che ancora oggi è quello più ricordato e più usato dall’iconografia. Nel rigido inverno del 335 Martino incontrò un mendicante seminudo. Vedendolo sofferente, tagliò in due il suo mantello militare (la clamide bianca della guardia imperiale) e lo condivise con il mendicante. La notte seguente vide in sogno Gesù rivestito della metà del suo mantello militare. Udì Gesù dire ai suoi angeli: «Ecco qui Martino, il soldato romano che non è battezzato, egli mi ha vestito». Quando Martino si risvegliò il suo mantello era integro. Il mantello miracoloso venne conservato come reliquia. Successivamente si convertì, divenne difensore del cristianesimo contro le eresie e a circa quarant’anni lasciò l’esercito e condusse vita monastica.
Nel 371 i cittadini di Tours lo vollero loro vescovo. Come vescovo, Martino continuò ad abitare nella sua semplice casa di monaco e proseguì la sua missione di propagatore della fede, creando nel territorio nuove piccole comunità. Avviò un'energica lotta contro l’eresia ariana. Inoltre predicò, battezzò villaggi, abbatté templi, alberi sacri e idoli pagani dimostrando comunque compassione e misericordia verso chiunque.

A seguire foto della chiesetta di San Martino in località Ponte Marchese, Polegge

chiesetta san martino 01 chiesetta san martino 02
  chiesetta san martino 03